{"id":55,"date":"2023-07-22T10:43:33","date_gmt":"2023-07-22T08:43:33","guid":{"rendered":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/?page_id=55"},"modified":"2023-07-22T10:43:33","modified_gmt":"2023-07-22T08:43:33","slug":"1-i-cavalieri-di-malta-nominano-i-parroci","status":"publish","type":"page","link":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/1-i-cavalieri-di-malta-nominano-i-parroci\/","title":{"rendered":"1. I Cavalieri di Malta nominano i parroci"},"content":{"rendered":"\n

A cura di Daniela Arato<\/p>\n\n\n\n

Ma chi sono questi Cavalieri e qual \u00e8 la loro origine? <\/p>\n\n\n\n

Intorno all\u2019anno Mille in Terra Santa, il flusso dei pellegrinaggi provenienti dai territori latini d\u2019Occidente era molto consistente. I monaci benedettini che risiedevano a Gerusalemme, se ne prendevano cura con una piccola infermeria. Nonostante gli sforzi per\u00f2, ben presto si resero conto che non era possibile con la sola infermeria fare fronte alle necessit\u00e0 e chiesero ai commercianti amalfitani di finanziare anche uno xenodochio, un ospizio gratuito per pellegrini. <\/p>\n\n\n\n

Gli amalfitani ottennero dai califfi una porzione di terra vicina al Santo Sepolcro che la tradizione indica come il luogo ove sorgesse la casa di Giovanni il Battista. Sotto la guida di Gerardo da Scala <\/a>su quel terreno costruirono un ospedale ed una cappella dedicata a San Giovanni. Nei documenti lo troviamo sotto il nome di domus hospitalis <\/em>e ancora oggi quella localit\u00e0 \u00e8 chiamata \u201cMuristan\u201d che in arabo significa ospedale. Gerardo insieme ad alcuni suoi seguaci pronunciarono i tre voti di povert\u00e0, castit\u00e0 e di obbedienza, iniziarono a vestire l\u2019abito nero dei Benedettini ma indipendenti da loro. Aggiunsero all\u2019abito una croce bianca sulla spalla sinistra, si scelsero San Giovanni Battista come patrono e vissero seguendo la Regola di San Benedetto. La croce bianca prender\u00e0 in seguito la forma a otto punte a significare le beatitudini evangeliche, nella pratica erano religiosi a tutti gli effetti. <\/p>\n\n\n\n

Nel 1099, durante la prima crociata, Gerardo e i monaci benedettini soccorsero quanto pi\u00f9 possibile i feriti sul campo di battaglia. Terminato lo scontro, Goffredo da Buglione, duca di Lorena va in visita all\u2019ospedale ed \u00e8 Gerardo che lo accoglie. Per ringraziare i frati benedettini, che da cinquant\u2019anni erano presenti a Gerusalemme e per le cure ricevute durante la crociata, Goffredo da Buglione dona loro due forni situati in Gerusalemme e un \u201ccasale\u201d, cio\u00e8 un intero villaggio ad Hessilia, in Francia. Altri baroni lo imiteranno e regaleranno ai religiosi ingenti somme di denaro, terre in Europa, oggetti preziosi. Questi fondi permetteranno di proseguire l\u2019opera nella cura dei pellegrini in Terrasanta. \u00c8 qui che ha inizio per l\u2019Ordine quella sovranit\u00e0 singolare, che si configurer\u00e0 nei secoli con un sistema biunivoco di siti fra Europa e Vicino Oriente. <\/p>\n\n\n\n

Nella seconda met\u00e0 del XII secolo, le donazioni e il supporto all\u2019Ospedale diventeranno molto estese. Tra il 1099 e il 1113 Gerardo e i religiosi ingrandiscono lo xenodochio e costruiscono una nuova chiesa, dedicata a San Giovanni Battista. Il 15 gennaio 1113 arriva la protezione dalla Santa Sede. Il papa Pasquale II con la bolla Pie postulatio voluntatis<\/em> concede a Gerardo il privilegio della protectio Sancti Petri<\/em>, con la quale preserva la sua indipendenza dagli altri ordini presenti a Gerusalemme e ovunque; lo pone sotto la sua diretta protezione e ammonisce chiunque intenda intaccarne i beni presenti e futuri, vescovi inclusi. Il riconoscimento come Ordine vero e proprio arriver\u00e0 con l\u2019approvazione della Regola Raymundina<\/em> che avvenne sotto il magistero di Raymond du Puy, tra il 1118 e il 1160.<\/p>\n\n\n\n

In che modo governavano le terre e i beni lontani da Gerusalemme, quelli in Europa? <\/p>\n\n\n\n

Inizialmente i membri dell\u2019Ordine erano distinti in frati cappellani e frati laici. Dopo la morte di Gerardo (\u271d1120) a causa dei continui conflitti in Terra Santa, i frati vennero direttamente coinvolti nelle crociate. Instaurarono una sede generale dell\u2019Ordine a Gerusalemme che chiamarono Convento, in cui risiedeva il Maestro o il suo Luogotenente. Nel Convento inoltre sorgeva la Chiesa, e l\u2019Infermeria. <\/p>\n\n\n\n

Il maestro dell\u2019Ospedale era la suprema carica esecutiva, con poteri quasi assoluti, ma il suo ufficio era soggetto, in ultima istanza, al controllo del Capitolo generale. Il Capitolo generale era formato dai bal\u00ec conventuali ed era lo strumento pi\u00f9 importante nelle mani dei maestri e del Convento per mantenere il controllo dei possedimenti in Europa. Questi possedimenti, erano le province ed erano controllate dai cavalieri, con il titolo di priori. Tra i compiti delegati ai priori dal governo centrale c\u2019era anche quello di nominare coloro che avrebbero dovuto amministrare le varie case locali. Questi amministratori presero il nome di commendatori. I cavalieri commendatori, insieme al priore, formavano il Capitolo provinciale che si celebrava solitamente dalla seconda domenica di giugno fino al 24 dello stesso mese. La figura del priore all\u2019interno del priorato somigliava a quella del maestro rispetto al Convento. La loro figura rimase sempre a met\u00e0 strada tra quella del frate e quella del feudatario. Il Priorato di Lombardia al quale apparteneva la commenda di San Martino di Buttigliera d\u2019Asti, \u00e8 conosciuto dal 1136.<\/p>\n\n\n\n

Ma che cos\u2019\u00e8 una commenda?<\/p>\n\n\n\n

La commenda<\/em>, originariamente chiamata precettoria<\/em>, era il termine legale generale dell\u2019Ordine, impiegato per indicare l\u2019insieme delle terre e dei beni che possedeva in un determinato territorio. In risposta alle forti differenze culturali tra un territorio e l\u2019altro, si era ritenuto di raggrupparle in priorati<\/em> e poi di assegnarne la responsabilit\u00e0 della gestione e della supervisione ai cavalieri indigeni che proprio perch\u00e9 risiedevano sulle medesime terre, le curavano con maggiore efficienza. In questo modo la commenda<\/em> fu convertita nell\u2019unit\u00e0 di base dell\u2019amministrazione ospitaliera, quale estensione del governo conventuale nelle province europee. <\/p>\n\n\n\n

I priorati <\/em>furono poi raggruppati in grandi priorati<\/em>, e dalla fine del XIII secolo in Lingue<\/em> basate sugli idiomi parlati. La commenda gerosolimitana dava luogo ad un beneficio privilegiato. Le persone che vi risiedevano, membri e soggetti dell\u2019Ordine, e tutti i suoi prodotti agricoli erano esenti dalle giurisdizioni laiche ed ecclesiastiche. La sua produzione poteva essere esportata in ogni parte d\u2019Europa, senza essere soggetta ad alcuna tassa. Era dunque necessario che tali beni fossero tenuti in ottime condizioni perch\u00e9 da soli avrebbero potuto garantire il regolare flusso delle entrate per il finanziamento delle attivit\u00e0 caritative, religiose e militari dell\u2019Ordine. Il flusso delle entrate riforniva in primo luogo il Comun Tesoro con la sua fonte primaria di reddito sotto forma di responsione <\/em>ordinaria che era pari ad un terzo del reddito annuo netto della tenuta. Intorno al 1630 la commenda di San Martino di Buttigliera d\u2019Asti era tra le pi\u00f9 importanti tra quelle del Priorato di Lombardia. Rapportando la stima del valore delle commende a cui seguivano i relativi carichi, ovvero le Nuove Imposizioni<\/em>, sappiamo che Buttigliera era stimata 670, San Leonardo di Chieri 850 e Torino 1.000. I carichi da pagare al Comun Tesoro al 1583 erano rispettivamente 149.94 per Buttigliera, 202.48 per San Leonardo di Chieri e 191.110 per Torino. <\/p>\n\n\n\n

Oltre ai benefici sui prodotti agricoli e all\u2019esenzione delle tasse avevano altri privilegi? <\/p>\n\n\n\n

Da una ricerca nel nostro archivio comunale emerge che a Buttigliera d\u2019Asti i Cavalieri di Malta nominavano i parroci, ben due e come vedremo tra poco con due nomine distinte:<\/p>\n\n\n\n

\"Immagine<\/figure>\n\n\n\n

ASC7f\/17a, Carlo Maffei, Conte di Valeggio, et Mondambano  Gentilhuomo della Camera di Sua Altezza Reale<\/strong> et suo governatore della citt\u00e0, et Provincia d\u2019Asti, procuratore generale dell\u2019illustrissimo signor Commendatore fra\u2019 don Giuseppe Requ<\/strong>i<\/s><\/strong>escens<\/strong>, Cavaliere della Sacra et Eminentissima Religione Gerosolimitana<\/p>\n\n\n\n

Una delle due piazze di curato della Chiesa Parrochiale di San Martino di Buttigliera d\u2019Asti dependente dalla Sacra et Eminentissima Religione Gerosolimitana sendo vacata per la morte del R. D. Giovanni Freylino, seguita i giorni passati, e sapendo ch\u2019il signor D. Antonio Stura<\/strong> sacerdote del suddetto Luogo di Buttigliera possiede tutte le qualit\u00e0 necessarie per riempirla degnamente, ci \u00e8 parso di provedernelo come Per le presenti in vigor della Procura generale che teniamo dal sig. Commendatore fr. don Giuseppe Requiescens di presente possessore della Commenda di detto luogo di Buttigliera, nelo provediamo, eleggendo e deputando detto r. don Antonio Stura per servire in detta cura a vicenda, in compagnia del rev. don Carlo Giuseppe <\/strong>Ferrero, altro collega, nell\u2019istessa forma e maniera che sin qui si \u00e8 pratticato, con tutti gli honori utili preeminenze, prerogative et ogn\u2019altra cosa di qual godeva il detto rev. Fre\u00fflino suo Predecessore, e ci\u00f2 durante il nostro beneplacito, volendo perci\u00f2 che detto rev. Stura sia stimato e riconosciuto da chi fia spediente per tale, in cui fede gli habbiamo fatte spedire le presenti da noi firmate, col nostro sigillo munite, e dal segretario nostro sottoscritte.<\/p>\n\n\n\n

Data in Asti, l\u00ec 17 dicembre 1677<\/p>\n\n\n\n

Carlo Maffei                                                                                                                                       Berta, segretario<\/p>\n\n\n\n

Un mese e una decina di giorni dopo\u2026 <\/p>\n\n\n\n

\"Immagine<\/figure>\n\n\n\n

ASC7f\/17b, Il Commendatore Fr. Guglielmo Balbiano ricevidore <\/strong>per la sacra et eminentissima Religione gerosolimitana, e Luogotenente per la medesima nel Priorato di Lombardia Etc.<\/p>\n\n\n\n

Dovendo noi per servizio della Sacra Religione et come procuratore del sig. Commendatore Fr. Giuseppe Requiescens<\/strong> provedere la Chiesa di S. Martino di Buttigliera, Titolo della Commenda d\u2019esso Luogo, di persona idonea ch\u2019eserciti la Cura d\u2019anime et amministri i sacramenti con quel zelo et accuratezza che ci viene raccomandata dalla medesima Religione nostra et havendo nel concorso di persone qualificate proposteci fatta riflessione alla servit\u00f9 resa in diverse chiese dal reverendo prete don Antonio Stura<\/strong> et alla capacit\u00e0 sua approvata in questa Diocesi, et confidati ch\u2019egli sar\u00e0 per continuare, anzi aumentare la sua esattezza et zelo in servire alla Chiesa nostra e Commenda suddetta di San Martino e prestar ogni ossequio alla Sacra Religione e suoi venerandi Illustrissimi Priori e Commendatori, l\u2019habbiamo deputato come per le presenti lo deputiamo, creamo, constituiamo e nominiamo curato cappellano et amministratore d\u2019essa Chiesa e Commenda nostra di S. Martino di Buttigliera in compagnia del sig. don Carlo Giuseppe Ferrero<\/strong>, altro nostro curato, suo collega con tutte le prerogative utili e diritti che le possono provenire dall\u2019Altare e dal trattenimento solito darseli dal sig. Commendatore d\u2019essa Commenda, si \u00e8 come di ragione e consuetudine li spetta et appartiene e come hanno goduto e percevuto i suoi predecessori in detta cura et Ufficio e ci\u00f2 durante sua servit\u00f9 e beneplacito de soprascritti Commendatori d\u2019essa Commenda e nostro Ordiniamo pertanto a tutti quelli che riconoscono la Sacra Religione et autorit\u00e0 nostra di stimare e riputare per tale esso reverendo prete don Antonio Stura con farlo gioire di tutti li utili dritti e prerogative a tall\u2019Uffizio suo spettanti, come da noi legittimamente in ci\u00f2 deputato. In cui fede gli habbiamo fatto spedire le presenti da noi firmate col nostro sigillo munite e dal segretario nostro sottoscritte.<\/p>\n\n\n\n

Data in Torino, li 28 gennaio 1678<\/p>\n\n\n\n

Illustrissimo Commendatore Balbiano, Luogotenente di Malta<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

A cura di Daniela Arato Ma chi sono questi Cavalieri e qual \u00e8 la loro origine?  Intorno all\u2019anno Mille in Terra Santa, il flusso dei pellegrinaggi provenienti dai territori latini d\u2019Occidente era molto consistente. I monaci benedettini che risiedevano a Gerusalemme, se ne prendevano cura con una piccola infermeria. Nonostante gli sforzi per\u00f2, ben presto […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"parent":0,"menu_order":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","template":"","meta":{"footnotes":""},"_links":{"self":[{"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/55"}],"collection":[{"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages"}],"about":[{"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/types\/page"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=55"}],"version-history":[{"count":1,"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/55\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":56,"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/pages\/55\/revisions\/56"}],"wp:attachment":[{"href":"http:\/\/80.211.238.222\/wp-buttiglieradasti\/index.php\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=55"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}